Messaggio di Padre Roberto del 16/4/2020

Carissimi parrocchiani, la settimana santa e la Pasqua in quarantena si sono rivelate un banco di prova molto impegnativo per le parrocchie italiane, che da un giorno all’altro si sono trovate davanti a un bivio epocale: attendere con pazienza la riapertura, senza sapere quanto sarebbe durato il divieto di ogni attività con la partecipazione della gente? O pensare ad altre possibili strade per tenere unita la comunità nelle quali persone costrette in casa, con preoccupazione per la salute e il futuro, angustiate da quanto accade, avvertono come prima il bisogno di un sostegno spirituale e relazionale?

Anche la nostra comunità parrocchiale ha cercato, settimana dopo settimana, di adattarsi a queste circostanze, prendendo le tecnologie digitali come strumenti al servizio dell’annuncio in una realtà nella quale nessuno era preparato. Ci siamo tenuti informati tramite whatsapp, le email, il sito della parrocchia per rimanere in contato e così la speranza viene condivisa.

Convinti che “non possiamo vivere senza celebrare la domenica” questo grido dei 49 cristiani che sono stati martirizzati ad Abitina nel 304, dalla seconda Domenica di Quaresima fino alla Festa di pasqua è stata trasmessa (via streaming) la messa delle ore 11, che ho celebrato con gioia e con un po’ di commozione per stare uniti e riuniti come comunità parrocchiale. Mancando il nostro coro, alla fine della Messa di Pasqua i nostri coristi non si sono scoraggiati e hanno pensato a un “coro virtuale”, ogni voce è stata registrata separatamente e così tutti insieme hanno potuto cantare: Alleluia Lode Cosmica. Il video è disponibile sul sito della parrocchia (e sulla pagina Facebook).

Non potendo pregare insieme, sono stati predisposti degli schemi di preghiera, riscoprendo la necessità di una chiesa domestica, che non è un doppione di ciò che si fa in Chiesa, ma un modo di esercitare la propria missione di cristiani, che in forza  del battesimo, sono rivestiti di dignità sacerdotale che li rende capaci di un rapporto con il Padre fatto di adorazione, lode, intercessione e offerta come sacrificio vivente e spirituale.

Abbiamo in casa, la maggior parte delle volte, anche un altro “sacramento permanente” della Pasqua. Nella liturgia nuziale, infatti, si chiede al Signore che i novelli sposi siano “sacramenti del tuo amore perché la grazia di questo giorno si estenda a tutta la loro vita. Anche in famiglie ferite o incomplete i membri possono essere gli uni per gli altri segni di benedizione. I frutti di questa semina li vedremo. L’intento mio e del Consiglio Pastorale, che ha predisposto un video per formulare gli auguri per la Pasqua (anche questo video lo possiamo vedere consultando semplicemente il sito della parrocchia) è di voler tenere uniti, tutti, la nostra parrocchia “famiglia di famiglie” con la rete parrocchiale divenuta digitale (ma non virtuale) raggiungendo tanti che sinora forse si sono sentiti ai margini.

Vi esorto fraternamente e con speranza a non usare la parola “Risurrezione” solo il giorno di pasqua. Abbiamo bisogno fi farla diventare la parola più importante del nostro vocabolario.

Con risurrezione dobbiamo abbinare altre parole come amore, perdono, carità, amicizia, vicinanza, rispetto, fedeltà, sacrificio, verità, bellezza, forza, coraggio, attenzione, solidarietà. Se siamo risorti con Cristo, con questi ingredienti impastare la nostra vita, ogni giorno. Facciamo il meglio che possiamo, affinché, con piccoli gesti di aiuto (fare la spesa, comprare e portare medicinali) possiamo recare un po’ di sollievo materiale a chi ne ha bisogno, diventando così strumenti di speranza e di risurrezione.

Buona domenica di misericordia (IIa di Pasqua) e prossima settimana vissuta nel Signore.

Fraternamente

 

P. Roberto