INSIEME ALLA CHIESA DI PADOVA

Insieme a tutte le parrocchie della nostra Chiesa di Padova, alla scadenza fissata, anche la nostra parrocchia di San Camillo ha provveduto a rinnovare il Consiglio Pastorale Parrocchiale, organismo di comunione e corresponsabilità nella nostra comunità cristiana. È stato formato anche il Consiglio Pastorale per gli Affari Economici, che è previsto come obbligatorio (deve essere costituito) dal Codice di Diritto Canonico, che però non è un organismo elettivo o rappresentativo: i suoi componenti, infatti, sono scelti dal Parroco e nominati dal Vescovo e hanno il compito di aiutare il Parroco nell'amministrazione dei beni della parrocchia.

Nella nostra parrocchia il Consiglio Pastorale è presente dal 1973. Tanti parrocchiani disponibili, ricchi di doti umane e cristiane, ne hanno fatto parte in questi 35 anni; hanno dimostrato di voler bene alla nostra Comunità e, mettendosi generosamente al suo servizio, l'hanno aiutata a crescere con numerose iniziative e con strutture accoglienti. Anche attraverso questo mezzo di comunicazione, il bollettino parrocchiale Vita Nostra quanto mai prezioso, voglio ringraziare sentitamente i componenti dei precedenti Consigli Pastorali per il loro spirito di servizio e per le responsabilità che hanno assunto in prima persona, dedicando energie di mente e di cuore per il consolidamento nella fede e nell'amore dell'intera comunità.

Ringrazio in modo particolare alcuni parrocchiani, che hanno dato un forte impulso con la loro presenza autorevole e costante per diversi mandati del Consiglio Pastorale; ora hanno deciso di non ripresentarsi per lasciare il posto ad altri, come era anche indicato dagli Orientamenti Pastorali Diocesani, ma sono sicuro di potere contare ancora sulla loro esperienza maturata in questi lunghi e fecondi anni e sulla loro sincera collaborazione per il futuro.

 

Ai componenti del nuovo Consiglio chiedo di dare il proprio contributo concreto e costante per favorire un insieme di convinzioni, di atteggiamenti, di rapporti che promuovano una "cultura di comunione”. È necessario cioè sperimentare sempre meglio l'attitudine a pensare insieme, a condividere l'impegno, a collaborare ai progetti pastorali, in un clima di ascolto, di pazienza, di amicizia e di dialogo. Si vive così l'esperienza comunitaria, che non è fondata esclusivamente su valori umani, pur validi, ma trae la sua inesauribile ricchezza dalla natura e dal mistero stesso della Chiesa, Corpo del Signore.Chiedo a tutti i parrocchiani, sia quelli già inseriti nei vari gruppi di impegno, sia a tutti gli altri, di adoperarsi per una Comunità aperta, accogliente e solidale, con idee, proposte e soprattutto con modi concreti, per accostare e accogliere persone arrivate da poco in quartiere, le famiglie, i ragazzi, i giovani, gli adulti e gli anziani in situazione di difficoltà e sofferenza. Tutti crediamo che la varietà dei nostri doni e dei nostri servizi si compone in unità nella celebrazione eucaristica, che è fonte e culmine della vita comunitaria.

Siamo anche sicuri che nel nostro cammino di vita cristiana, personale e comunitaria, non siamo mai soli: lo Spirito del Risorto continua  a spingere i nostri passi per attenderci nel cuore degli uomini, per allargare gli orizzonti ogni volta che prevalgono la stanchezza e l'appagamento.   Ci sostiene l'intercessione del nostro San Camillo e dei tanti parrocchiani che ora sono nella Casa del Padre e che sono stati testimoni nella nostra Comunità, autentiche fiaccole per il futuro; ci accompagna anche la presenza amorevole di Maria, Madre della Chiesa e Salute degli Infermi, modello autentico per il nostro cammino di fede, di speranza e di carità.

Fraternamente

P. Roberto

 

 

Questa e le altre foto dei primi tre articoli sono state
scattate alla prima riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale, lunedì 5 maggio

 

 

 

 

torna all'indice - Vita Nostra maggio 2008 - anno 3 numero 2