L'angolo dei giovani

TORNEO DI CALCETTO “SAN CAMILLO”

Sabato 27 settembre 2008, in una bella giornata di inizio autunno, gli abitanti di San Camillo, ai quali si sono aggiunti anche altri amici che non risiedono più in quartiere, si sono riuniti per ricordare due giovani parrocchiani, deceduti prematuramente per malattia nel corso di questi ultimi due anni.

Sono stati ricordati con un torneo di calcetto, in una gara che ha dato la sensazione di grande festa anche se nel cuore di tutti  i partecipanti regnava la consapevolezza della grave perdita.

I due giovani erano Andrea Frasson, mancato all’affetto dei suoi cari il 4 febbraio 2007, e Manuele Dan, che ci ha lasciati, dopo tanta sofferenza e con ancora molta voglia di vivere, il 28 dicembre 2007. Due amici trentenni, che negli ultimi anni della loro vita avevano lottato con forza e speranza.

All’invito hanno risposto in molti, tanto che gli organizzatori hanno dovuto allestire un torneo di otto squadre composte da ragazzi ed ex animatori, ormai quarantenni: ragazzi, come Manuele ed Andrea, vissuti nel patronato della parrocchia San Camillo, perché era lì che si trovavano tutti i pomeriggi per trascorrere qualche ora nel gioco, negli allenamenti sportivi settimanali con la squadra del Lellianum e negli incontri estivi del Grest e dell’Atlef.

Allora, circa 25 anni fa, il patronato non era fornito di un bar, ma di una stanza comunicante con l’attuale salone, dove gli adulti a turno controllavano i giovani, che in inverno giocavano con il biliardino, il flipper o le carte. C’era un camino che riscaldava l’ambiente, ma non c’era bisogno di altro, perché era bello restare vicino a tanti giovani.

In estate il campetto era a loro disposizione per il gioco del calcio e della pallavolo, frequentato anche da tante belle e simpatiche ragazze ... chi non le ricorda! Quante piccole sfide e quale sereno divertimento!

Poi, mentre i giovani crescevano, il patronato si è trasformato ed è stato messo a disposizione dei giovani e degli adulti un bel bar dove a turno gli animatori, che ancora si chiamano “Amici del Patronato”, continuano a fornire un così buon servizio alla nuova gioventù.

Vedere, al torneo, tutti quei giovani, ricordarli  piccoli e ritrovarli adulti, sposati, alcuni con figli, con qualche ruga sotto gli occhi, ma con molta voglia di divertirsi, è stata la cosa più bella ed è stato un segno di forte amore e fraternità.

È stato un gesto dolce e toccante, per ricordare due amici che, se anche non sono più presenti fisicamente, lo sono nel cuore di tutti coloro che, nel corso di questi anni, hanno avuto la possibilità di conoscerli e di apprezzarli.

L’amicizia che ha regnato quel pomeriggio sia un’esperienza positiva per tutta la nuova gioventù, che frequenta il patronato, e uno stimolo per gli adulti e per tutti i sacerdoti, i quali a turno si dedicano in quel volontariato che può essere a volte impegnativo, ma dà molta soddisfazione ed è motivo di una crescita sana per i nostri giovani.

Un grazie a chi ha organizzato il torneo, nella speranza che questi incontri di amicizia si ripetano per dare modo a tanti altri giovani ed adulti di trovare nel patronato un luogo sicuro e protetto, dove lo stare insieme è motivo di crescita.

                                                 Claudia Carubia

Spettatori al torneo, più qualcuno che si riposa
 

Dopo le partite si mangia insieme in salone
 

torna all'indice - Vita Nostra aprile 2009 - anno 4 numero 1