Il patrimonio dei ricordi
TINA E VICO ZAGNI

Nella Santa Messa del 23 settembre padre Roberto ha ricordato, in occasione del trigesimo della sua scomparsa, Tina Zagni, anche perché molti parrocchiani erano assenti al suo funerale, avvenuto nel mese di agosto, mentre il giorno del trigesimo si sono ritrovati tutti coloro che l’avevano conosciuta e apprezzata nel suo lavoro, umile e nascosto, ma preziosissimo, a sostegno dei poveri e dei malati. Al termine della celebrazione tutti coloro che hanno collaborato con lei si sono trovati d’accordo nel dire che lei non è mai stata ricordata singolarmente, ma che il suo nome è stato sempre associato e legato a quello di Vico, il marito, con cui ha passato gli anni belli e felici del suo matrimonio e che l’aveva lasciata nel 1997.

Questo collegamento spontaneo e naturale era stato fatto anche da padre Roberto nella sua omelia ed era stato sottolineato anche durante la preghiera dei fedeli, quando un parrocchiano, parlando con il cuore, ha ringraziato Dio per la fede e per la semplicità di Tina, per la sua disponibilità verso tutte le persone bisognose e in difficoltà, ricordando come lei le accoglieva con grande disponibilità e provvedeva  per aiutarle a superare ogni problema, sempre con il sorriso e l’entusiasmo. Questi particolari della vita di Tina per alcuni dei presenti sono risultati nuovi, anche perché lei era restia a mettersi in primo piano e preferiva agire in silenzio, sia per fornire qualche risposta utile, sia per dare un aiuto concreto e tangibile.

Sempre nell’ambito della preghiera dei fedeli è stato giustamente ricordato quello che entrambi i coniugi (appartenenti entrambi al Gruppo Ricreativo) hanno fatto per animare, sostenere e dare impulso alla vita comunitaria, riuscendo sempre a trasmettere anche agli altri la loro carica: ad esempio, per tanti anni sono stati gli animatori delle cene e delle uscite nel territorio. Chi non ricorda le gite primaverili e autunnali in qualche Santuario dei dintorni, al Seminario minore di Tencarola, alla Casa dei Camilliani di Mottinello? Vico parlava, raccontava barzellette, aneddoti, potendo sempre contare sulla “spalla” fidata e sicura di Tina, per la buona riuscita di ogni cosa.

Gli amici hanno anche evidenziato che la vita della nostra Comunità non sarebbe stata la stessa senza la presenza di Tina e Vico: grazie a loro abbiamo passato momenti di serenità e di gioia, dove lo stare insieme era desiderato e ricercato. A me personalmente è venuto in mente di riprendere l’osservazione espressa durante l’allestimento della mostra fotografica per i 50 anni della nostra Parrocchia: davanti ai vari pannelli all’uscita della chiesa ho rievocato le tante persone che ho conosciuto e che ci hanno lasciato, molte di loro sono state veramente le “pietre vive” della nostra comunità, che senza di loro sarebbe stata più “povera”; due di queste sono state senza ombra di dubbio Tina e Vico!

Grazie a loro nel “patrimonio dei ricordi” è rimasto un “segno” che difficilmente sarà dimenticato e questi ricordi ci aiutano ad avere fiducia e a sperare che non ci mancherà mai l’aiuto del Signore nel realizzare, insieme con i nostri sacerdoti, il progetto che Lui ha tracciato per noi. Nel caso specifico di Tina e Vico abbiamo degli sposi che hanno sempre operato in “tandem”: Vico non poteva agire senza Tina e viceversa, perché i due si sostenevano vicendevolmente e si completavano, e questo è stato un meraviglioso esempio per tutti noi.

Se ci guardiamo intorno, vediamo che anche oggi ci sono altri coniugi che lavorano insieme in vari settori della vita parrocchiale, segno che l’esempio di Tina e Vico è stato fecondo e ha germogliato altri frutti: quello che loro hanno fatto e che ci hanno donato ormai fa parte del nostro patrimonio di fede e di una vita cristiana vissuta con gioia.

Gaetano Meda

 

 

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2010 - anno 5 numero 3