L’Angolo dei Giovani (e non solo …)
ALLA SCOPERTA DEL G.S. LELLIANUM

Anche questa volta ci riproviamo.

Sebbene ogni anno che passa, si pensa sempre sia l’ultimo, ogni Settembre riapriamo i battenti e con entusiasmo si riparte.

Grazie alla collaborazione con la vicina parrocchia di S. Sofia, che ormai compie il terzo anno, riusciamo ad iscrivere al Centro Sportivo Italiano tre squadre giovanili Under 8, Under 10 e Under 12 e una squadra di Amatori Over 25.

Grazie alla parrocchia che ci sostiene e ci “sconta” le spese di gestione del campo e degli spogliatoi (luce, riscaldamento ed acqua) riusciamo a perseguire i principi che fino ad oggi ci hanno animato: quote basse per poter dare accesso anche ai ragazzi di famiglie meno fortunate e spirito e presenza nella struttura parrocchiale; non contano i risultati prettamente sportivi, ma aspetti quali il gruppo, il divertimento e la gioia della pratica sportiva, con uno stile che ci viene riconosciuto anche dalle altre società vicine e dal C.S.I. che lo scorso anno ci ha premiato con il premio Fedeltà, per l’impegno e l’entusiasmo con cui abbiamo partecipato alle loro iniziative.

I nostri ragazzi quindi si ritrovano insieme, oltre che a scuola e al catechismo, anche nel calcio: sicuramente la condivisione della pratica sportiva aiuta a cementare la loro amicizia e l’esperienza comune.

E le famiglie? Anche i genitori si sentono molto coinvolti, specialmente al sabato quando si trasformano in tifosi, portando i giocatori alle partite, incitandoli e sostenendoli; ma anche durante gli allenamenti settimanali, poiché ad accompagnare i giovani atleti ci sono i fratellini più piccoli che approfittano del patronato per potersi divertire. Addirittura un paio di papà arrivano direttamente in pantaloncini e scarpette, ritrovando il loro spirito giovanile ed il piacere di trascorrere del tempo con i loro figli.

Sotto questo punto di vista, l’importanza della presenza del Gruppo Sportivo nella vita e nell’attività della parrocchia sta proprio in questi due aspetti rivolti sia ai ragazzi che ai loro genitori: integrazione e coesione.

Coinvolgendo i ragazzi dall’età dei sei ai dodici anni, cioè l’età scolare elementare e media, lo sport e il catechismo sono i due “portali” tramite i quali le famiglie con figli entrano in contatto con la comunità parrocchiale: per molti genitori sono occasione per tornare a frequentare la vita parrocchiale. Molte persone che oggi partecipano e animano le attività di S. Camillo hanno cominciato prendendo a calci un pallone.

 

 

...TRA LUCI E OMBRE

Ovviamente, come ogni attività ha le sue luci e le sue ombre; assieme agli aspetti positivi non mancano i problemi.

Il primo è la carenza di ... materia prima; il calo demografico, l’invecchiamento e la fuga delle coppie giovani e non ultimo il moltiplicarsi dell’offerta di possibilità di impegno culturale, sportivo, artistico e ludico hanno ristretto il numero di ragazzi che scelgono il calcio come sport, o forse anche per i brutti esempi che il grande calcio ed i calciatori in questi anni hanno dato; è per questo che al Lellianum puntiamo non su un modello competitivo ma partecipativo e parrocchiale.

Il secondo problema è la carenza di allenatori, dirigenti e più in generale di volontari che aiutino e concorrano a migliorare l’attività. A tutt’oggi, la dirigenza è composta da quattro persone che si occupano di tutto: sistemazione del campo, organizzazione, contabilità, pulizie e burocrazie varie; per questi è vietato persino ammalarsi, perché ciò comporta la sospensione di un allenamento o il rinvio di una partita. Ci sono dei genitori che in questi anni ci hanno dato supporto e che forniscono un grosso aiuto e sostegno; d’altra parte, proprio perché legati ai propri figli, si sentono coinvolti solo nel periodo in cui essi fanno attività.

Il terzo è la difficoltà a coordinarci con gli altri gruppi e le altre presenze nella parrocchia.

Due esempi concreti: molti dei nostri sportivi fanno anche attività con il gruppo scout, con cui non siamo mai riusciti a verificare e pianificare un calendario per conciliare le loro uscite o riunioni con le partite; ogni sabato pomeriggio in patronato c’è almeno una partita e ci troviamo in difficoltà perché i familiari dei nostri ragazzi e di quelli dell’altra squadra (di solito almeno una quarantina di persone) non trovano nel bar del centro parrocchiale un caffè, una cioccolata o un the caldo da sorseggiare per potersi scaldare tra un tempo e l’altro.

Sono cose banali, che però unite tra loro rendono difficoltosa la pianificazione e lo sviluppo di una pratica sportiva che aiuta il ragazzo nella formazione fisica e caratteriale, lo avvicina alla parrocchia e, grazie alla partecipazione dei genitori, coinvolge l’intera famiglia nel sentirsi parte della comunità parrocchiale.

Nonostante ci sia molto lavoro da fare, ogni volta scendiamo in campo con grinta e determinazione per affrontare gli avversari a testa alta: la soddisfazione maggiore è quella di vedere i ragazzi correre, giocare, segnare al grido di “Forza Lellianum, forza gialloblù”, condividendo con loro questi momenti di gioia e divertimento.

Piero Cecchin

il gagliardetto

 

La squadra “under 12”
 

La squadra “under 8”

 

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2011 - anno 6 numero 3