IL PADRE VESCOVO NEL TERRITORIO TRA LA SUA GENTE

Il nostro vescovo Antonio Mattiazzo definisce “uno degli atti più significativi del Ministero” la visita pastorale che ha compiuto nei mesi di ottobre e novembre.

Il suo principale obiettivo è il contatto personale, diretto, con la Comunità cristiana che vive il territorio; in mezzo alla gente per ascoltare e discernere insieme sulle reali esigenze delle nostre Parrocchie.

La visita, che idealmente continua quella effettuata in tutta la Diocesi dal 1994 al 2000, ha posto al centro il Vicariato; per il nostro, San Prosdocimo, ha avuto luogo nei giorni di venerdì 11 e sabato 12 novembre. Il Padre Vescovo ha potuto incontrare, in un calendario fitto di impegni, le diverse realtà di operatori pastorali.

I singoli appuntamenti, distribuiti sul territorio per coinvolgere maggiormente le comunità parrocchiali, hanno consentito al nostro Vescovo di ascoltare e dare poi alcune linee guida, in particolare relativamente alle aree tematiche dalla Formazione Cristiana (incontro alla Casa del Fanciullo con catechisti, animatori acr, sportivi e scout) e del complesso mondo giovanile (incontro conclusivo della due giorni a San Prosdocimo).

Un momento assembleare si è svolto il venerdì sera a Cristo Re con la partecipazione dei Consigli Pastorali e degli Affari Economici del Vicariato. Durante le oltre due ore di riunione, sono state presentate al Vescovo Mattiazzo le relazioni su alcune esperienze di collaborazione tra Parrocchie: la prima relazione ha esposto le attività dell’Ambito Caritativo (gruppo coordinato dal nostro parroco padre Roberto): senza dubbio l’esperienza che funziona meglio, con ottimi risultati e diverse iniziative consolidate ormai da molti anni (centro di ascolto, banco alimentare, telesoccorso, case di accoglienza); poi è stata la volta del gruppo giovani e infine è stato presentato il cammino di integrazione verso l’Unità Pastorale delle due Parrocchie di Camin e Granze.

Proprio quest’ultimo, cioè la prospettiva di future collaborazioni organiche ed integrate tra Parrocchie, Unità Pastorali appunto, è stato uno dei punti principali toccati dal Padre Vescovo nel suo intervento di risposta e indicazioni per il futuro.

Ferma restando la centralità della Parrocchia, con il suo radicamento sul territorio e con la capacità di sviluppare senso di appartenenza forte, dobbiamo però considerare l’evoluzione in atto; il sempre minor numero di nuovi presbiteri e l’aumento dell’età media dei parroci oggi presenti, porterà necessariamente al maggior coinvolgimento dei laici nei vari ambiti ministeriali, promuovendo ad esempio il diaconato permanente, ma soprattutto sarà necessario per le diverse comunità mettersi in rete, per condividere le rispettive ricchezze e carismi.

Coerentemente con questa impostazione, discende allora la prima grande novità che cominceremo a sperimentare con il nuovo cammino di iniziazione cristiana, che coinvolgerà da quest’anno, in tutte le parrocchie del vicariato, i bambini di seconda elementare unitamente alle loro famiglie. L’intento è quello di trovare nuovi percorsi che conducano i nostri figli ad una scelta di fede responsabile, ma soprattutto che riportino la famiglia al centro della nostra esperienza cristiana.

Proprio sul tema della famiglia, il Vescovo Antonio aveva avuto occasione di soffermarsi durante un altro momento forte che la nostra comunità di San Camillo ha vissuto in prima persona.

Infatti, domenica 30 ottobre, il Padre Vescovo ha voluto essere con noi per confermare nella fede 24 ragazzi che, con la guida dei catechisti Giuseppe, Federico e Maria Vittoria, si erano preparati al sacramento della Cresima.

Prima della celebrazione, in un incontro con i genitori, il Vescovo ha posto alla nostra attenzione alcuni spunti di riflessione poi parzialmente ripresi anche nella sua omelia; prima di tutto il tema della comunicazione: in una società ormai satura di strumenti che dovrebbero facilitare il diffondersi di conoscenza e sapere, almeno sulla carta, stiamo invece assistendo ad un progressivo deteriorarsi dei rapporti personali. Siamo bombardati da messaggi che arrivano da ogni dove e di fatto stanno azzerando il confronto vero e sincero tra le persone, in particolare tra i giovani, i più a rischio nell'utilizzo responsabile dei vari "media": si rischia di trascurare i momenti di incontro e di condivisione, sostituiti da colloqui solo virtuali che determinano ad esempio il successo di una persona in base al numero di “amici” del suo profilo facebook.

Ancora, il Vescovo ha richiamato la nostra attenzione sulla contraddizione di una società che, da un lato si professa di massima libertà, ma in realtà controlla l’individuo molto più che in passato (telecamere di sorveglianza, carte di pagamento, tracciati telefonici...). In questa “libertà” molti, i giovani in modo particolare, sembrano trovarsi a disagio e, non ottenendo risposte “vere” alle loro esigenze, possono cercare la fuga in soluzioni devianti.

Tutto questo, secondo il Vescovo Antonio, si può collegare all’emergenza educativa legata al fatto che la famiglia oggi, nella nostra società, è stata messa in secondo piano, quasi un oggetto accessorio. Solo recuperando la centralità della famiglia come soggetto attivo, responsabile, primo motore di ogni processo educativo positivo, potremo di conseguenza recuperare il terreno perduto nei diversi ambiti sociali, ancor più nella partecipazione consapevole, nella scelta ponderata e convinta di un cammino di fede delle nostre comunità, dato che la Parrocchia è famiglia di famiglie.

Ai ragazzi il Padre Vescovo ha voluto lanciare proprio questa sfida: le loro scelte di vita sociale e religiosa siano motivate dal sano realismo del cristiano, che non chiude gli occhi davanti alle situazioni difficili, che “non fa finta che vada tutto bene”, ma si apre al mondo e al suo prossimo con la “speranza grande dello Spirito”, sapendo che con l’aiuto del Padre potrà realizzare la sua vita in pienezza.

La celebrazione, forte ed intensa, animata con passione dal coro dei giovani che idealmente davano il benvenuto nei gruppi formativi ai loro coetanei appena cresimati, ha consegnato alla nostra comunità nuove leve, nuova linfa per la nostra parrocchia. Tutti noi ci prendiamo l’impegno di seguirli e aiutarli; nello stesso tempo, auguriamo a loro tutta la felicità possibile.

Roberto Baldin

 

Il vescovo Antonio e gli altri celebranti nella S. Messa  di Confermazione di domenica 30 ottobre

Il vescovo Antonio e gli altri celebranti nella S. Messa di Confermazione di domenica 30 ottobre
 

 

I cresimati di domenica 30 ottobre
 

.I cresimati di domenica 30 ottobre
 

Il Padre Vescovo ci scrive …

 

Reverendo e caro p. Roberto,

La grazia e la pace del signore sia con te!

Desidero nuovamente esprimere a te, a p. Renzo e p. Paolo, e a tutti i parrocchiani di S. Camillo De Lellis, la mia viva gratitudine per l'accoglienza cordiale riservatami in occasione della Cresima ai vostri ragazzi.

Sono stato molto contento della celebrazione ben preparata e intensamente partecipata, e ringrazio di cuore i tuoi più vicini Collaboratori, il Coro giovanile, gli animatori e in modo particolare i Catechisti.

È importante ora che le famiglie e tutta la Comunità parrocchiale accompagnino con la preghiera e la testimonianza gli adolescenti perché proseguano con fedeltà e gioia il cammino di fede intrapreso.

Ti ringrazio per l'offerta, che destino alla Carità.

Con l'augurio di ogni bene dal Signore e invocando la Sua benedizione su tutti voi, vi saluto cordialmente e mi confermo

aff.mo in Cristo

 

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2011 - anno 6 numero 3