PRANZI DOMENICALI DI SOLIDARIETÀ

Alla domenica le Cucine Economiche Popolari a Padova sono chiuse; da parecchi anni quindi molte comunità parrocchiali, a turno, ospitano a pranzo le persone che altrimenti non saprebbero dove andare. Due anni fa siamo partiti anche noi … ed è il momento di raccontare a tutta la comunità l’esperienza che stiamo vivendo, insieme a tutte le persone che prestano questo servizio (sono circa 70) ed ai nostri fratelli ospiti, veri protagonisti di questa iniziativa.

Non è facile esprimere a parole i sentimenti che ci animano ogni qualvolta ci apprestiamo a vivere una domenica di servizio. Certamente, con l’andare del tempo, si è un po’ stemperata l’ansia che all’inizio ci rendeva un tantino nervosi e preoccupati di fronte a qualche piccola situazione di emergenza legata, principalmente, al numero oscillante di persone che si presentavano.

Ultimamente, i pranzi distribuiti si sono attestati intorno ai quaranta e si riesce, quasi sempre, a dotare i nostri ospiti di un piccolo sacchetto d’asporto per la cena. Il clima che si respira è familiare. Ognuno ha il suo compito da svolgere. Così, in cucina ci si dedica alla preparazione del cibo e, tra un pentolone di sugo per la pasta, arrosti o scaloppine, verdure di vario genere da assemblare per contorni gustosi e litri di tè da servire caldo, soprattutto nelle fredde giornate invernali, si trova il tempo per parlare di tante cose leggere, ma anche profonde che ci consentono di far crescere delle belle amicizie tra tante età diverse.

Nel salone, preparato con cura, si mangia (e tanto!), si chiacchiera, si ride, si scherza. A turno i volontari si siedono in mezzo ai nostri ospiti, compresi i ragazzi e i giovani (ci sono famiglie al completo che fanno servizio) per condividere un momento di fraternità. Non manca mai la presenza di P. Roberto e di P. Renzo che è apprezzata da tutti, ora si è aggiunto con costanza anche Padre Paolo; non manca neppure il tavolo dei giornali, corredato da riviste, un mazzo di carte e una scacchiera, per chi arriva in anticipo e vuole dedicarsi alla lettura o al gioco rompendo un po’ il ghiaccio.

Il tempo scorre velocemente e, dopo il dolce e l’immancabile caffè, un po’ alla spicciolata gli ospiti cominciano ad accomiatarsi, non prima, però, di averci ringraziati con parole gentili o con un semplice, ma significativo sorriso. È l’ospitalità che li ha fatti sentire soprattutto accolti e percepire più forte il giorno di festa.

Il pranzo del 27 gennaio 2012

 

In questi mesi abbiamo assistito ad un aumento delle persone di nazionalità italiana che usufruiscono di questo servizio (ultimamente più della metà!). Indipendentemente dai luoghi di provenienza, ciò che accomuna tutti è, senza ombra di dubbio, la grande dignità con la quale fanno fronte alla loro condizione di disagio e il desiderio di parlare e di essere ascoltati; molte persone ritornano volentieri instaurando un seppur piccolo legame di affetto con la nostra comunità. Il pranzo di solidarietà diventa un’occasione, soprattutto per noi volontari, di toccare con mano quanto, al di là del cibo che “riempie le pance”, ci sia un disperato bisogno di umanità; questa esperienza che viviamo ci arricchisce e ci fa sentire il vero volto di Dio. Più che un dare, quello che avviene è uno scambio. Buon cibo contro un confronto schietto e senza filtri con la loro e nostra realtà. Forse anche per questo, quando torniamo nelle nostre case, dopo aver riordinato la cucina e pulito tutto con cura, si fatica a pensare alla stanchezza e viene molto più spontaneo ricordare un sorriso, una stretta di mano … una parola gentile o un appunto fatto col sorriso!

Questo piccolo miracolo di solidarietà ha potuto e può continuare a realizzarsi grazie alla sensibilità della nostra comunità. Abbiamo messo in luce il lavoro svolto dai volontari, ma non possiamo dimenticare le offerte generose di tante persone, che ci consentono di far fronte alle spese per l’acquisto dei generi di prima necessità e del cibo che, di volta in volta, viene consumato.

Inizialmente, si era partiti con l’idea di fare una raccolta mensile, la domenica antecedente il pranzo. Questo non si è reso necessario, proprio grazie al vostro contributo, ed abbiamo limitato la raccolta a 3/4 volte l’anno, anche se le spese crescono, un po’ per il caro vita e un po’ per l’aumento del numero di persone che usufruiscono di questo servizio.

Resta il nostro impegno a far conoscere alla comunità come vengono spese le somme offerte, attraverso il cartellone illustrativo che viene costantemente aggiornato ed esposto in occasione delle raccolte, nell’ottica di un coinvolgimento generale: ci fa piacere vedere quanti sostano incuriositi.

Vogliamo condividere con tutta la comunità la riconoscenza espressa dai nostri fratelli e dire il nostro GRAZIE al Signore. A Lui, chiediamo di conservarci nell’entusiasmo, nella serenità e nella costanza che hanno contraddistinto questi due anni di servizio e di seminare la voglia di “esserci” anche ad altri, soprattutto ai giovani, che spesso apprezzano i gesti concreti di solidarietà più delle parole.

Anna Feltini e Daniela Longato

P.S. Una piccola dedica a Licia Lanera che ci ha regalato energia e sprint. Grazie Licia.

 

torna all'indice - Vita Nostra marzo 2012 - anno 7 numero 1