“Il Consiglio Pastorale Parrocchiale promuove, sostiene, coordina e verifica tutta l’attività pastorale della parrocchia, al fine di suscitare la partecipazione attiva delle varie componenti di essa nell’unica missione della Chiesa: evangelizzare, santificare e servire l’uomo nella carità”.

In questi giorni (16 e 17 marzo) si eleggono i rappresentanti della comunità e dei gruppi di servizio che entreranno a far parte del nuovo Consiglio Pastorale: mi sembra opportuno richiamare quanto viene indicato nei documenti della Diocesi per delineare i compiti a cui è chiamato questo organismo di comunione parrocchiale; in particolare, viene posto l’accento sulla competenza che deve essere rivolta verso l’attività pastorale, intesa come coordinamento della vita della comunità negli ambiti della catechesi, della liturgia e della carità.

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale non è un “piccolo parlamento” in cui ciascuno porta le istanze del gruppo che rappresenta, ma, invece, una “casa di accoglienza”, sede ideale di discernimento, dove i consiglieri si sforzano di spogliarsi dell’identità particolare per promuovere, al contrario, la corresponsabilità del tutto, come motore di crescita della comunità nel costante ascolto delle necessità.

In questo senso, il “passaggio di testimone” tra il vecchio e il nuovo Consiglio dovrà essere occasione privilegiata di condivisione e di accompagnamento; seguendo le indicazioni della Diocesi, abbiamo puntato su un nutrito ricambio convinti che sia importante il coinvolgimento di una base più ampia possibile, potendo contare su una ricchezza di carismi davvero notevole. Ringraziando tutti i consiglieri uscenti per la loro disponibilità e per il cammino di ascolto e condivisione percorso in questi cinque anni, auguro al nuovo Consiglio tutto il bene possibile, nella consapevolezza che continuerà a sviluppare, con l’aiuto dello Spirito Santo, il clima di “famiglia di famiglie” che caratterizza la nostra comunità parrocchiale.

Roberto Baldin, vicepresidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale “uscente”