GUSTARE LA PAROLA

 

Sono passati solo due anni, ma gli appuntamenti di “Gustare la Parola” sono quasi diventati una tradizione che segna i momenti forti di Avvento e Quaresima nella nostra parrocchia, e che vede un numero sempre crescente di presenze. Vengono proposti il venerdì sera.

Quali sono le peculiarità di questi incontri?

· Prima di tutto lo stile comunitario: pur con età e sensibilità diverse, quando ci poniamo assieme davanti ad un testo biblico, cercando di ascoltarlo, di capirlo, di lasciarci interpellare da esso, ci accorgiamo quanto questo sia prezioso per ciascuno, e quanto ci faccia crescere come comunità.

· Poi la pluralità di voci: ad accompagnarci in questi incontri sono sempre persone diverse: preti, religiosi, laici, uomini e donne. Questo ci permette di apprezzare la bellezza di una Chiesa in cui ognuno porta la ricchezza della sua diversità e della propria storia.

· E da ultimo l'orario, un orario che rompe i nostri ritmi, perché alle otto di sera di solito si è a cena, e ci ricorda che digiuno è volgere lo sguardo a Dio ed essere solidali e accoglienti verso chi ha più bisogno.

 

 

Nei tre incontri di questa Quaresima ci siamo accostati a tre testi stupendi dell'Antico Testamento, che ci hanno permesso di cogliere alcune sfaccettature della parola “misericordia”:

· Misericordia come caratteristica di Dio: nella sua bellissima preghiera all'inaugurazione del tempio di Gerusalemme, Salomone esprime tutta la sua gratitudine di fronte a Dio. È un Dio che è giusto ma perdona, il cui sguardo è rivolto a tutti i popoli della terra, e in particolare allo straniero.

· Misericordia come sfida quotidiana: le indicazioni pressanti del quarto capitolo del libro del Siracide ci riportano alla concretezza della parola "misericordia", in termini di ospitalità e soprattutto di capacità di guardare negli occhi chi è in difficoltà e chiede aiuto.

· Misericordia come chiave di lettura della nostra storia: l'intensa preghiera di Neemia ai reduci dall'esilio rilegge in filigrana la storia del popolo di Israele come susseguirsi di segni della misericordia di Dio, e su questa capacità di leggere il passato offre la chiave per partire di nuovo, per ricostruire una vita sociale e comunitaria.

È a partire da queste riflessioni (riascoltabili sul sito web della parrocchia), che vogliamo vivere in modo intenso questo anno santo della Misericordia, voluto da papa Francesco come occasione per “mettere di nuovo al centro della nostra vita personale e delle nostre comunità lo specifico della fede cristiana, cioè Gesù Cristo, il Dio misericordioso”.

Tino Cortesi

L’altare della nostra chiesa, in Quaresima

 

 

 

torna all'indice - Vita Nostra marzo 2016 - anno 11 numero 1