I DONI CHE NON VEDIAMO

Sono passati tanti anni, tante estati, tanti periodi di vacanze... ma quelle parole non le ho mai dimenticate. Ero ad Auronzo di Cadore e durante una Messa il celebrante (non so neppure se fosse il parroco), all'omelia, fece delle affermazioni per me molto importanti, dal punto di vista umano e morale oltre che religioso. Ovviamente non le ricordo in forma testuale ma nella sostanza sì.

- Siete venuti qui, auronzani e turisti, in questa bella giornata di sole. Avete guardato il cielo limpido, i prati verdi, le Tre Cime di Lavaredo, l'Aiarnola, il monte Agudo. Avete pensato: - Che meraviglia! - Avete respirato l'aria fresca, forse avete bevuto ad una pura sorgente lungo il lago; vi siete ristorati e sentiti leggeri, sollevati, sereni... Poi tornerete a casa. Una moglie o una mamma, o una nonna, vi avranno preparato il pranzo. Lo gusterete con piacere. Buona la minestra, ottima la carne con le patatine... Tutto normale. Tutto ovvio. Di tutti i giorni. Ma avete mai pensato, fratelli, - continuò il sacerdote - che avete ricevuto un dono, prima di ogni altro da Dio e poi da chi vi sta intorno? Da chi vi ama, vi accudisce, vi "serve" in qualche modo?

Il nostro Padre Celeste, lassù, vi ha donato lo spettacolo delle montagne, alte, maestose, tese verso l'azzurro; i vostri cari, quaggiù, vi offrono quanto possono per dimostrarvi che vi vogliono bene e vi sono accanto. Accorgetevi di tutto ciò, fratelli, e gioitene. Impariamo a dire "grazie". -  

Marina Larese Gortigo

     

torna all'indice - Vita Nostra ottobre 2017 - anno 12 numero 2