NATALE: LA FESTA DELLA FAMIGLIA

25 dicembre: da secoli, anzi da più di due millenni, la data che ricorda a noi cristiani la nascita di Gesù. Una grotta, una culla di paglia, una Mamma e un Papà. Povertà e amore, dolcezza e speranza, sogno e realtà... ogni anno è così, perché, al di là dell'enorme significato religioso, Natale è anche la festa della famiglia, di tutte le famiglie (un vecchio proverbio lo ribadisce: "Natale con i tuoi..."). La sua valenza si apre ulteriormente verso quel che siamo nel nostro pellegrinaggio terreno con un'apertura universale, profonda, umanissima.

In quasi tutte la case questa ricorrenza viene festeggiata in modo speciale, con una bella riunione attorno ad un tavolo, chiacchiere, scambio di doni, sorrisi. Questo succede anche da noi, ma non più nel nostro appartamento: non abbiamo spazio sufficiente per figli, nipoti e altri eventuali ospiti (non accettiamo che nel nostro "giro" qualcuno resti da solo!) dato che si arriva a venti persone e oltre.

Così la "matriarca" ha lasciato il potere decisionale (e la scelta definitiva della sede) a una delle figlie, che indicherà anche che cosa dovrà preparare ciascuna famiglia per il "convivio".

In realtà il cibo, sebbene importante, non è l'elemento essenziale. Quel che conta è l'atmosfera, serena, briosa, allegra, soprattutto per la presenza dei piccoli che fanno tanta confusione e fanno urlare i genitori ma sono il sale della festa. I loro occhi brillanti, la loro voce troppo alta che recita, più o meno male, la poesiola imparata a scuola, il loro atteggiamento un po' esibizionista vicino al presepio ormai quasi fuori moda nell'attuale realtà "politicamente corretta", provocano qualche lacrima inopportuna negli occhi dei nonni emozionalmente ormai indeboliti. Al momento dell'apertura dei regali il clima si surriscalda: si strappano con foga le carte che li avvolgono, si implorano forbici per i nastri che non si snodano, grida di meraviglia o rari silenzi di delusione si alternano.

Talvolta c'è perfino qualche baratto, così tutti sono contenti. Per i grandi, in base ad una loro scelta, niente doni: si è preferito dirottare il denaro verso un sicuro ente benefico, con la certezza che arrivi là dove si desidera, conoscendo l'onestà del "raccoglitore".

 

 

Ore certo un po' caotiche, con le voci troppo alte, la digestione rallentata a causa di qualche boccone di troppo, i nipoti sovraeccitati che vogliono non tanto giocare quanto vincere a tombola, il gatto che miagola perché vuole liberarsi degli intrusi che gli rovinano la sua pacifica "routine"... ma che belle ore!

I nonni, i soliti nonni, sono contenti, di una contentezza profonda ma offuscata dalla dolce malinconia del ricordo di altri Natale, con altre persone, tanti anni prima... La staffetta della vita.

Eppure l'albero, vero abete profumato o finto, comunque carico di globi colorati e di lucine intermittenti, continua a risplendere. E, sotto le sue fronde, la grotta, sebbene oscura, lascia intravedere un Bambino tenero, inerme, fortissimo, che nasce ogni anno a sostenere la nostra fragile fede e a illuminare la nostra speranza.

una nonna della parrocchia

 

  

torna all'indice - Vita Nostra dicembre 2017 - anno 12 numero 3