GUSTARE LA PAROLA

Bisogna fare un po’ di silenzio, di dentro e di fuori, per ascoltare la Parola di Dio. Il valore della proposta che la nostra parrocchia ripete per il quinto anno consecutivo, durante la Quaresima, sta proprio nell’aria rarefatta della sera, quando il sole è appena tramontato, e nella quiete che si respira a ora di cena e che placa il ritmo sincopato del giorno di lavoro.

“Gustare la Parola” quest’anno è cominciata venerdì 22 marzo, con un incontro con monsignor Giovanni Brusegan, direttore degli uffici diocesani di pastorale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Come ogni anno, i venerdì sera alle 20.15, come segno dell’impegno di solidarietà cui i cristiani sono chiamati in particolare durante la Quaresima, i parrocchiani si incontrano in chiesa per leggere il Vangelo e corrispondere idealmente l’importo corrispondente alla cena non consumata in favore di iniziative di carità.

«L’idea è quella di creare uno spazio tranquillo di ascolto e di lettura e rilettura approfondita della Parola – spiega Tino Cortesi, che a questa idea ha dato vita cinque anni fa – una dimensione di ascolto che non corrisponde all’essere sommersi dalle parole, a questa smania di riempire tutti gli spazi, quando invece quello di cui abbiamo bisogno è darci del tempo per far risuonare le cose che abbiamo sentito. In questo modo si ribadisce la grande intuizione del Concilio Vaticano II: la Parola non è una prerogativa dei preti e va coltivata, perché è l’unica che ci dà la possibilità di crescere».

Gli appuntamenti successivi con “Gustare la Parola” sono stati venerdì 29 marzo con don Carlo Broccardo, docente di Sacra Scrittura nella Facoltà teologica del Triveneto e venerdì 5 aprile con Marzia Filippetto, collaboratrice apostolica diocesana e direttrice della Casa di Spiritualità “La Madonnina” di Fiesso d’Artico. A scegliere e contattare i relatori è stato il nostro parroco padre Roberto Nava. «Il Concilio Vaticano II – ricorda – mette la Parola di Dio al centro della vita cristiana. Bisogna partire dalla Parola e mettersi in ascolto. Perché tanti giovani non vengono a messa? Perché non c’è gusto. Quando parlo con i bambini faccio l’esempio di Ezechiele, che si nutrì del rotolo che gli diede il Signore “e fu per la sua bocca dolce come il miele”. Ecco, dobbiamo ritrovare il gusto della Parola e il periodo della Quaresima è il più adatto per questo. La centralità della Parola di Dio è la più grande ricchezza che abbiamo, quello che ci raduna come popolo, che ci educa e ci forma».

Madina Fabretto

(pubblicato anche

sulla Difesa del Popolo)

 

 

Il primo incontro, venerdì 22 marzo

Drappo liturgico (in Quaresima, sul nostro altare)

 

     
  

torna all'indice - Vita Nostra aprile 2019 - anno 14 numero 1