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Parrocchia S. Camillo de Lellis - Padova

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IN EVIDENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Orari messe

 

 

Messe Feriali da Lunedì al Venerdì Ore 18:30
 

 

Messe Pre-festive Ore 19:00 
 

 

Messe Festive  Ore 09:30 - 11:00 - 19:00

AGENDA DI FAMIGLIA

Preghiamo per i nostri defunti

Settimana 12-19  ottobre

 

Tutto il mese di ottobre: ogni giorno, mezz’ora prima della Messa serale, recita del Rosario per la pace - in cappella.

 

Domenica 12: alla S. Messa delle ore 11, battesimo di Benedetta Grimoldi, di Federico e Chiara Padovan e di Delia Romagnoni, di Giovanni e Sofia Targhetta

 

Venerdì 17 ottobre ore 17,30: Adorazione eucaristica settimanale

 

Sabato 18 ottobre: Giubileo parrocchiale degli anziani e degli adulti    ore 17: Incontro del vescovo Claudio con i medici - cripta basilica di S. Giustina

 

Domenica 19: Giornata missionaria: “Missionari di speranza tra le genti”

 

Domenica 26 ottobre: al pomeriggio, Giubileo dei bambini al “Tempio nazionale Internato ignoto” a Terranegra

 

 

Note

 

– continuano gli incontri dei Gruppi della Parola: gruppo Sinodo con sr Barbara, 3° lunedì del mese ore 20,45 in patronato - gruppo Parole di vita, 1° lunedì del mese ore 21 in patronato - “gruppo Benatti”, al lunedì ogni 15 giorni ore 21, in casa Cagol

 

– per le confessioni: p. donato è disponibile il sabato alle 18:00 in chiesa e gli altri giorni su appuntamento


– per la benedizione delle case: p. donato è disponibile per la visita in famiglia, previo accordo per concordare giorno e ora
 

 – per offerte è possibile usare il conto della parrocchia - Iban: IT28C 03069 1212307 40004 66521 specificando la destinazione  – ad esempio: Fondo carità P. Mariani - Necessità della parrocchia - Pranzi di solidarietà - ecc.

 

 

 

Martedì 14: Antonella e Giuseppe Mancarella
 

Venerdì 17: Carmela e Antonio Servidio

 

Sabato 18: Leone, Giuseppe, Liliana e Maria

Domenica 19 ore 9,30: Danilo Rampazzo

 

 

 

 


“Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo” (salmo 97)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA PAGINA DELLA PAROLA

Domenica 05 ottobre

LC 17,11:19

OMELIA

 

 

Ascoltando le letture che la liturgia di oggi ci ha proposto, abbiamo tutti notato il chiaro collegamento fra la prima lettura e il Vangelo. I due testi si richiamano con il riferimento alla guarigione dalla lebbra e al tema del ringraziamento.
Nella prima lettura abbiamo ascoltato la conclusione della storia di Naaman, un malato di lebbra siriano che ottiene la guarigione tramite il profeta Eliseo. Appena guarito, torna per esprimere la sua gratitudine.
Nel brano del Vangelo, Luca non si dilunga a raccontare il modo in cui Gesù ha guarito i 10 lebbrosi, ma attira la nostra attenzione su quello che succede dopo. Gesù aveva detto loro: andate a presentarvi ai sacerdoti. In quel tempo non c’era una terapia per la lebbra: l’unico rimedio era isolare il malato dalla convivenza sociale, per evitare la diffusione del contagio. Ciò aveva una conseguenza anche sul piano religioso: la malattia era considerata il castigo di Dio per i peccati che quella persona aveva commesso. Sei malato? Vuol dire che hai peccato! Al momento della guarigione dunque era necessario presentarsi ai sacerdoti che dovevano certificare la fine del pericolo di contagio e dare il consenso per il ritorno nella convivenza sociale e religiosa.
Uno dei 10 malati di lebbra, pieno di stupore per l’avvenuta guarigione, torna subito indietro in cerca di Gesù. Capisce che la sua vita dal quel momento è completamente cambiata: pieno di gioia loda Dio “a gran voce”: non può contenere la gioia per il dono ricevuto e per non sentirsi più un peccatore castigato, e riconosce che quel regalo gli viene da Dio, dal quale proviene ogni bene. E poi va da Gesù: sa che è lui il suo Salvatore e guaritore e si butta ai suoi piedi “per ringraziarlo”.
Come nella prima lettura ci viene raccontato che Naaman, il lebbroso guarito, non apparteneva al popolo di Israele ma era uno straniero, della Siria, così qui l’evangelista Luca ci ricorda che l’unico guarito che torna lodando Dio e ringraziando Gesù è un samaritano. Allora i samaritani erano considerati atei ed erano disprezzati ed emarginati.
Alla fine del racconto, prende la parola Gesù stesso e rivolge tre domande, che esprimono la sua sorpresa e la tristezza per quanto è accaduto. Le tre domande sembrano rivolte al samaritano: in realtà sono il messaggio che l’evangelista Luca rivolge alle comunità cristiane che leggono il suo vangelo, e dunque anche a noi.
Prima domanda: “Non sono stati guariti tutti 10?” Perché non riconoscono il bene che Dio ha fatto loro attraverso di me?
Seconda domanda: “Gli altri nove, dove sono?” Perché tanti cristiani vivono senza sentire quasi mai il bisogno di ringraziare Dio? Perché non sentono gratitudine verso Gesù: forse perché non lo conoscono? Lui non significa nulla per loro?
Terza domanda: “Solo uno straniero è tornato indietro a ringraziare Dio?” Perché a volte sono le persone che non credono o che si sono allontanate dalla pratica religiosa che sentono più ammirazione per Gesù o accolgono con più entusiasmo la parola del papa? Ricordo qualche anno fa che papa Benedetto XVI diceva che un non credente  in sincera ricerca della verità può essere più vicino a Dio di un cristiano che pratica solo per routine o per tradizione.
Nel dicembre 2017, durante un viaggio di lavoro in Egitto, ho avuto un grave incidente. L’autista della macchina in cui viaggiavo insieme ad altre persone è uscito di strada a 160 km all’ora e l’auto si è capovolta tre volte, sbattendo sulla pietra e riempiendosi di benzina. Potevamo bruciare tutti in pochi istanti. Le porte erano bloccate e non potevamo uscire. Ho pensato che stavo morendo, e ho affidato la mia vita a Dio. Nei giorni successivi, ricoverato in un ospedale del Cairo, anche se con tanti  dolori per le ferite, ho sperimentato una gioia grandissima, forse la più grande gioia della mia vita. E poi la gratitudine a Dio per avermi regalato una nuova vita. Ho sentito il desiderio di cambiare nome, per segnare la nuova vita che stavo iniziando. Così ho pensato: prima mi chiamavo Donato, con la D maiuscola, come nome proprio; ora mi chiamerò donato, con la d piccola, come aggettivo!
Una fede che non produce nel credente la gioia e la gratitudine a Dio è una fede malata. Chiediamo al Signore la grazia di riconoscere il bene che egli compie nella nostra vita, e di saperlo ringraziare.







 

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Padre Donato Cauzzo

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Nuova organizzazione

 

 

delle parrocchie della diocesi di Padova 

 

 

Dopo la conclusione del Sinodo diocesano (2021-2023), il vescovo Claudio ha scritto a tutta la diocesi la lettera “Ripartiamo da Cana”, presentando alcune proposte raccolte dall’Assemblea sinodale – definite “leve di cambiamento” – per orientare la vita della diocesi per i prossimi anni, per una nuova vitalità delle comunità e il rinnovamento della pastorale.

 

 

Una delle proposte prevede un nuovo raggruppamento delle parrocchie vicine come territorio, per favorire l’aiuto vicendevole, la condivisione delle esperienze e delle risorse pastorali e la maggiore corresponsabilità dei laici.

 

 

Questi nuovi raggruppamenti si chiameranno Collaborazioni pastorali.

 

 

La nostra parrocchia di S. Camillo de Lellis è stata inserita nella “Collabora­zione pastorale n. 49 - San Prosdocimo 1”, che sarà composta da sei parrocchie:

 

 

Camin

 

 

Granze di Camin

 

 

San Camillo de Lellis

 

 

San Gregorio Magno

 

 

Terranegra

 

 

Spirito Santo

 

 

 

In questi mesi si sono svolti diversi incontri in ogni parrocchia, e anche uno congiunto con i rappresentanti delle sei parrocchie, per conoscere e valutare la proposta, se è ritenuta adeguata e quali passi concreti poter avviare per un percorso di collaborazione continuativa fra le parrocchie coinvolte.  

 

 

Le riflessioni e osservazioni così raccolte sono state inviate al vescovo Claudio, che nei prossimi mesi confermerà questo nuovo assetto delle parrocchie dell’intera diocesi.

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Contatti

 

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