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Orari messe
Messe Feriali da Lunedì al Venerdì Ore 19:00
Messe Pre-festive Ore 19:00
Messe Festive Ore 09:30 - 11:00 -
Questa parabola del buon samaritano è una delle pagine del Vangelo più conosciute. Non c’è autore di spiritualità, teologo o papa che non l’abbia commentata. Noi stessi chissà quante omelie abbiamo già ascoltato su questo testo.
Oggi io mi limito solo a un semplice commento su due parole del brano appena ascoltato, un sostantivo e un verbo: la prima è compassione l’altra è fare.
Gesù introduce così l’intervento del buon samaritano in soccorso del malcapitato incontrato lungo la strada: “vide e ne ebbe compassione”.
Nella lingua italiana corrente si fa un uso equivoco o per lo meno impoverito del termine compassione, ad es. nell’espressione: “Mi fai proprio compassione!”. Invece nel suo significato etimologico svela un contenuto molto ricco. L’origine del vocabolo è dal latino cum-patior: patire insieme, condividere (per alleviare) un peso, un dolore. Che a sua volta traduce il termine greco sympátheia = comunanza di dolore. È la spinta alla solidarietà. Non indica solo un’emozione superficiale, ma un sentimento che coinvolge e che si traduce subito in azione: provare pena e mostrare quella solidarietà affettiva che spinge a fare qualcosa in soccorso a chi patisce.
Anche dei primi due personaggi, esperti del culto religioso e del servizio al tempio, Gesù dice che “videro”, ma poi non è successo nulla, anzi si sono tenuti alla larga dal ferito, forse per paura di contaminarsi con il sangue. Invece il samaritano vede la situazione di bisogno di quello sconosciuto, si ferma, si lascia coinvolgere dal suo stato di necessità, è disposto a “mettersi in gioco”. Pensa: la sua situazione mi riguarda, la sua sofferenza tocca anche me, perché è uno come me, è degno di attenzione, soprattutto ora che si trova nel bisogno. Ci accomuna la stessa umanità, ha diritto alla mia attenzione, chiunque sia e qualunque cosa abbia fatto (non dimentichiamo che i samaritani erano in cattivi rapporti con i giudei, che li odiavano per motivi politici e religiosi). I primi due hanno il cuore indurito, pensano solo alle loro faccende. Il samaritano fa funzionare il cuore, e subito dopo le mani per un intervento di aiuto efficace.
La seconda parola è il verbo fare che apre e chiude l’intero brano. Il dottore della legge chiede a Gesù: “cosa devo fare?” per essere un buon ebreo? Alla fine del racconto la risposta di Gesù è: “anche tu fa’ così”, come ha fatto il samaritano. L’amore cristiano espresso nella parola compassione non si riduce a un mero sentimento di pena davanti a chi si trova in necessità: esige azioni concrete ed efficaci. Come il samaritano che mette in atto un vero e proprio intervento di pronto soccorso: disinfetta e fascia le ferite, carica il ferito sull’ambulanza, lo porta a un luogo di cura e paga di tasca propria la degenza. Ricordiamo l’altro insegnamento di Gesù: “Non chi dice: Signore, Signore… ma chi fa la volontà del Padre mio…” è un vero discepolo del Vangelo.
Capita anche a noi di “vedere” fratelli e sorelle in qualche stato di necessità. Ricordiamoci di questo esempio propostoci da Gesù e “facciamo anche noi cosi”.
Padre Donato Cauzzo
Settimana 6 giugno - 13 luglio
Importante - da lunedì 30 giugno compreso fino alla fine di agosto avremo l’orario estivo della S. Messa feriale: ore 19. Le SS. Messe prefestive e festive come solito.
Per i mesi di luglio e agosto viene sospesa la S. Messa delle ore 19 della domenica.
Note
– per le confessioni: p. donato è disponibile il sabato alle 18:00 in chiesa e gli altri giorni su appuntamento
– per offerte è possibile usare il conto della parrocchia - Iban: IT28C 03069 1212307 40004 66521 specificando la destinazione – ad esempio: Fondo carità P. Mariani - Necessità della parrocchia - Pranzi di solidarietà - ecc.
“ Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato ” (dal salmo 33)
Nuova organizzazione
delle parrocchie della diocesi di Padova
Dopo la conclusione del Sinodo diocesano (2021-2023), il vescovo Claudio ha scritto a tutta la diocesi la lettera “Ripartiamo da Cana”, presentando alcune proposte raccolte dall’Assemblea sinodale – definite “leve di cambiamento” – per orientare la vita della diocesi per i prossimi anni, per una nuova vitalità delle comunità e il rinnovamento della pastorale.
Una delle proposte prevede un nuovo raggruppamento delle parrocchie vicine come territorio, per favorire l’aiuto vicendevole, la condivisione delle esperienze e delle risorse pastorali e la maggiore corresponsabilità dei laici.
Questi nuovi raggruppamenti si chiameranno Collaborazioni pastorali.
La nostra parrocchia di S. Camillo de Lellis è stata inserita nella “Collaborazione pastorale n. 49 - San Prosdocimo 1”, che sarà composta da sei parrocchie:
Camin
Granze di Camin
San Camillo de Lellis
San Gregorio Magno
Terranegra
Spirito Santo
In questi mesi si sono svolti diversi incontri in ogni parrocchia, e anche uno congiunto con i rappresentanti delle sei parrocchie, per conoscere e valutare la proposta, se è ritenuta adeguata e quali passi concreti poter avviare per un percorso di collaborazione continuativa fra le parrocchie coinvolte.
Le riflessioni e osservazioni così raccolte sono state inviate al vescovo Claudio, che nei prossimi mesi confermerà questo nuovo assetto delle parrocchie dell’intera diocesi.
VITA NOSTRA
Notiziario parrocchiale
Proponiamo alcuni link di interesse
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telefono 0498071515
cod. fisc. p.iva 92030620287
Mail: info@parrocchiasancamillo.org
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